Progettare e realizzare un edificio passivo sono opere che richiedono competenze assolute e che si inseriscono in un’ottica di costruzione evoluta quanto amica dell’ambiente. Una volta che i lavori sono completati, sorge spontaneo chiedersi se i risultati si perpetuano con carattere positivo, ovvero se la casa passiva sta rispondendo ai concetti sui quali si è basata. In altri termini, ci chiediamo se e in che modo è possibile monitorare il funzionamento delle case passive.
BLOWER DOOR E TERMOGRAFIA: DUE TEST NECESSARI
La risposta è sì, esistono delle metodologie che permettono di monitorare il funzionamento di una casa passiva alla conclusione dei lavori e anche negli anni in cui gli abitanti la vivono ogni giorno. Fra i tanti test disponibili, citiamo il Blower Door, una prova che misura l’ermeticità dell’edificio. Il secondo test si basa sulla termografia, ovvero sulla rilevazione della temperatura superficiale degli elementi costruttivi. Questo test si attua attraverso l’impiego una termo camera, dove si presenta buona prassi insistere con le rilevazioni sui cosiddetti punti vulnerabili, ovvero sulle sezioni interessate dalla presenza di ponti termici.
L’IMPORTANZA DELLE STAGIONI
Nel monitoraggio di una casa passiva è fondamentale effettuare dei test stagionali. Le rilevazioni devoo quindi interessare le stagioni calde e fredde, perché si possa comprendere la resa dell’abitazione nei confronti delle stagioni più problematiche. In ogni caso, una rilevazione periodica può generare una media attendibile sulle prestazioni della casa passiva, per cui è buona norma effettuarla a partire dal primo anno di vita della struttura.
CONTROLLO DELLA PRESTAZIONI, A CHI RIVOLGERSI?
Le misurazioni che stabiliscono la bontà e il funzionamento dell’abiezione possono essere eseguite da tecnici specializzati. E’ importante affidarsi a persone che abbiano maturato un’esperienza notevole nel settore, nonché alla società Passive House stessa, che può operare in regimi di neutralità.
Progettare e realizzare un edificio passivo sono opere che richiedono competenze assolute e che si inseriscono in un’ottica di costruzione evoluta quanto amica dell’ambiente. Una volta che i lavori sono completati, sorge spontaneo chiedersi se i risultati si perpetuano con carattere positivo, ovvero se la casa passiva sta rispondendo ai concetti sui quali si è basata. In altri termini, ci chiediamo se e in che modo è possibile monitorare il funzionamento delle case passive.
BLOWER DOOR E TERMOGRAFIA: DUE TEST NECESSARI
La risposta è sì, esistono delle metodologie che permettono di monitorare il funzionamento di una casa passiva alla conclusione dei lavori e anche negli anni in cui gli abitanti la vivono ogni giorno. Fra i tanti test disponibili, citiamo il Blower Door, una prova che misura l’ermeticità dell’edificio. Il secondo test si basa sulla termografia, ovvero sulla rilevazione della temperatura superficiale degli elementi costruttivi. Questo test si attua attraverso l’impiego una termo camera, dove si presenta buona prassi insistere con le rilevazioni sui cosiddetti punti vulnerabili, ovvero sulle sezioni interessate dalla presenza di ponti termici.
L’IMPORTANZA DELLE STAGIONI
Nel monitoraggio di una casa passiva è fondamentale effettuare dei test stagionali. Le rilevazioni devoo quindi interessare le stagioni calde e fredde, perché si possa comprendere la resa dell’abitazione nei confronti delle stagioni più problematiche. In ogni caso, una rilevazione periodica può generare una media attendibile sulle prestazioni della casa passiva, per cui è buona norma effettuarla a partire dal primo anno di vita della struttura.
CONTROLLO DELLA PRESTAZIONI, A CHI RIVOLGERSI?
Le misurazioni che stabiliscono la bontà e il funzionamento dell’abiezione possono essere eseguite da tecnici specializzati. E’ importante affidarsi a persone che abbiano maturato un’esperienza notevole nel settore, nonché alla società Passive House stessa, che può operare in regimi di neutralità.